Pavimenti con finitura a vernice
La manutenzione e la conservazione di un pavimento in legno trattato con tre mani di vernice trasparente sono operazioni molto semplici. Infatti per pulire è sufficiente passare leggermente uno straccio appena inumidito su tutta la superficie.
Nei parquets, ciò che nel tempo deperisce o subisce usura è la pellicola di vernice trasparente. Nei punti di più intenso calpestio il pavimento comincia a dar segni di usura dopo 10-15 anni dall'installazione.

A questo punto, deve intervenire il parchettista. Se la vernice è ancora in uno stato accettabile, egli si limiterà a carteggiare tutto il pavimento per togliere la superficie logorata. E poi stenderà una nuova mano (o due) di vernice. Nel caso invece l'usura sia molto accentuata è necessario rilevigare integralmente tutto il parquet e poi dare tutte le mani di vernice necessarie.

È opportuno precisare che anche l'intervento radicale di rilevigatura non influisce minimamente sulla consistenza e durata del parquet. Infatti una nuova levigatura asporta al massimo 0,2-0,3 mm dello spessore complessivo del pavimento ligneo; poiché il numero stimato di levigature di manutenzione, nel corso di un secolo, è stimato in non più di 4, con la conseguente asportazione complessiva di circa 1 mm, si comprende il motivo per cui - a giusta ragione - la durata di un pavimento di legno è valutata in centinaia di anni.

Pavimenti con finitura a olii naturali e cera
Anche la manutenzione di un pavimento con finitura a olii naturali e cera è un'operazione semplice. Il particolare trattamento a cui Tavar sottopone le sue linee di pavimenti così trattati li protegge dagli agenti esterni, permettendo di conservare nel tempo tutto il fascino del legno vivo.
Per eliminare le tracce di calpestio bastano uno straccio morbido e/o una lucidatrice domestica; sarà poi opportuno stendere una nuova mano di prodotto quando se ne avverte la necessità. Questo trattamento periodico di rinnovamento, che mantiene nel tempo i livelli estetici e funzionali del trattamento iniziale, è pratico ed economico; per la migliore manutenzione, si suggerisce di usare sempre i prodotti consigliati dal produttore o dai rivenditori.

In conclusione:
Un pavimento di legno è indistruttibile: resiste una vita intera. Anzi, può tranquillamente arredare la vostra casa per generazioni.
Nel rapporto fra investimento iniziale, durata e mantenimento delle caratteristiche originali della pavimentazione, il parquet non teme rivali.

Le specie legnose:
La scelta del pavimento di legno viene fatta in base a criteri estetici (colore e, secondariamente, tipo di venatura) e al tipo di utilizzo previsto per il pavimento stesso; e qui entrano in gioco le caratteristiche morfologiche e meccaniche delle diverse specie legnose, fra cui le più importanti sono la durezza e la stabilità.

Stabilita':
Il rapporto fra contrazione tangenziale e contrazione radiale dà una indicazione della stabilità dimensionale del legno.
Si considera una buona stabilità quando questo valore oscilla fra 1,5 e 2,2; valori inferiori a 1,5 indicano una ottima stabilità. Valori superiori al 2,2 rivelano una attitudine del legno alla deformazione.
Naturalmente, questa attitudine alla deformazione è stimolata ed accentuata a seconda delle condizioni ambientali nelle quali la specie legnosa si trova.

Nel caso di pavimenti di legno, se le condizioni presenti nell'ambiente ove esso è stato destinato o installato si mantengono entro i limiti e/o le tolleranze sottoindicati, anche specie legnose con rapporto oltre l'indice 2,2 mantengono una buona stabilità:
umidità nell'aria: percentuale fra il 45% e 65%
temperatura: fra 12°C e 20°C
umidità contenuta nei sottofondi cementizi: non superiore al 2% (in peso)

Ovviamente la mutevolezza di tali condizioni ideali privilegia quelle specie legnose con il coefficiente di stabilità migliore, le quali sono - conseguentemente - più resistenti di altre, in presenza di fattori ambientali critici o comunque instabili.

Durezza:
La durezza, rappresenta l'attitudine del legno ad apporsi alla penetrazione di un corpo. L'impronta prodotta sarà più o meno profonda a seconda degli indici di durezza della specie legnosa presa in esame.
Esistono vari metodi di rilevamento. Quello da noi preso a riferimento è il metodo Janka. La durezza in questo caso viene rilevata misurando in KP la forza necessaria per fare penetrare, nel campione di legno sottoposto alla prova, una sfera di acciaio avente diametro di mm 11,284 fino al suo circolo massimo (cioè fino al suo diametro).
Maggiore è l'indice Janka, maggiore è la durezza della specie legnosa.

Nel caso di pavimentazioni di legno, l'indice di durezza è sempre segnalato quale doverosa informazione all'utente finale o al tecnico; tuttavia essa è importante solo in alcuni casi specifici a seconda della destinazione d'uso della pavimentazione.
Va infatti premesso che tutte le specie legnose destinate a pavimentazioni presentano buoni coefficienti di durezza; di conseguenza, per un parquet destinato ad ambienti residenziali, la durezza è un valore di modesta importanza.
Nel caso invece di destinazione ad ambienti di grande traffico e calpestio (uffici, esposizioni, luoghi pubblici, ecc..), gli indicatori di durezza assumono, assieme ad altri, una rilevante importanza.

In relazione alla disposizione specifica degli elementi lignei alcuni formati possono esprimere una elevata attitudine alla resistenza alla pressione e penetrazione, indipendentemente dalla specie legnosa che li compone

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